LA SUA STORIA RISALE AL XVII SECOLO
Una strada che ha molto da raccontare
Oggi passeggiare per via Etnea è una esperienza coinvolgente, che fa rivivere il passato nel suo splendore con il suo interminabile susseguirsi di architetture e reminiscenze storiche, con le sue vetrine affascinanti e le sue piazze spettacolari.
È in Via Etnea che si trova l’ingresso principale di Villa Bellini, uno dei giardini pubblici più belli d’Europa, intitolata al musicista catanese Vincenzo Bellini. La via trova il suo apice goloso da Savia, la pasticceria che dal 1867 interpreta la tradizione dolciaria catanese con le sue granite, gli arancini, i cannoli alla ricotta e le cassate siciliane.
La strada nacque dopo il terremoto del 1693 in ossequio al nuovo impianto urbano, che prevedeva una strada che dal Duomo si dirigesse verso l’Etna. Dapprima chiamata Via Duca di Uzeda, in onore del Viceré, la via fu arricchita con molti palazzi pubblici e nobiliari e ben sette chiese, disegnati e realizzati in barocco siciliano da architetti come Giovan Battista Vaccarini e Francesco Battaglia.
Poco distante dal B&B, in via A. Longo, è situato lo stupendo Orto Botanico, che risale al 1858 e ospita collezioni peculiari, quali le succulente, le palme e le piante spontanee siciliane.
I palazzi storici di Via Etnea
- Palazzo degli Elefanti, in Piazza Duomo, sede del Municipio
- Palazzo dell’Università
- Palazzo San Giuliano
- Palazzo Gioieni
- Palazzo Massa di San Demetrio
- Palazzo del Toscano (in Piazza Stesicoro)
- Palazzo Tezzano (in Piazza Stesicoro)
- Palazzo delle Poste
Le 7 chiese di Via Etnea
- la Cattedrale, che si trova in piazza Duomo;
- la Basilica dea Collegiata;
- la Chiesa dei Minoriti;
- la Chiesa di San Biagio
- la Chiesa del Santissimo Sacramento
- la Chiesa di Sant’Agata al Borgo
- la Chiesa della Badiella.
UN’OASI DI VERDE E DI TRANQUILLITÁ
Villa Bellini, il giardino di Via Etnea
Inaugurata nel 1883, ma esistente già dal Settecento, quando apparteneva al Principe di Biscari, Villa Bellini ha un ingresso ornato da maestosi ficus e da una scalinata pavimentata con ciottoli bianchi e neri a mosaico, che termina in un vestibolo con una grande fontana.
Dal vestibolo, due vialetti si intersecano risalendo una delle due collinette sulle quali sorge la villa, separate da un piazzale dove fino ai primi del ‘900 posteggiavano le carrozze.
All’interno della villa, aiuole, prati con numerose specie di fiori, ponticelli, vasche, fontane, statue, e molti luoghi e viali ombreggiati, dotati di panchine ideali per il relax.
UNA CITTÁ TRA LE PIÙ BELLE DELLA SICILIA
Le altre bellezze di Catania
Affacciata sul mar Ionio e adagiata ai piedi dell’Etna, Catania è stata greca, romana, bizantina, araba, normanna, sveva, angioina, aragonese, spagnola e, nei suoi 2700 anni di storia, ha vissuto epoche di uno splendore che è ancora visibile nei suoi borghi, e che la rende unica.
Oggi il visitatore può ammirare una città tra le più belle della Sicilia, con un litorale che alterna spiega e scogli e il cui barocco é stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’umanità.
Via Etnea, Via Vittorio Emanuele e le strade adiacenti sono tutto un susseguirsi di edifici settecenteschi, tra i quali Palazzo Biscari, il più importante e imponente palazzo privato cittadino, in Piazza del Duomo spiccano il Duomo e, salendo per Via Antonino di San Giuliano, dopo il Palazzo Manganelli, si incrocia Via dei Crociferi, antica via sacra dell’epoca romana, con la sua straordinaria teoria di chiese e conventi in stile barocco.
Più in alto sorge Piazza Dante e il mastodontico Monastero di San Nicolò l’Arena – noto come dei Benedettini -, capolavoro del tardo barocco siciliano e complesso monastico tra i più grandi d’Europa, che custodisce una domus romana, i chiostri e un meraviglioso giardino pensile.
Numerose a Catania sono le testimonianze d’epoca romana, tra le quali l’antichissimo Teatro romano, che vanta origini greche e confina con un teatro minore chiamato Odeon, e l’Anfiteatro romano di Piazza Stesicoro, anch’esso parte del Parco Archeologico Greco-Romano di Catania.
Nel XIII secolo Federico II di Svevia non mancò di erigere, a simbolo dell’autorità e del potere imperiale, Castello Ursino, un colossale maniero che oggi è Museo Civico della città.